giovedì 3 novembre 2016

CURRICULUM EUROPEO




INFORMAZIONI PERSONALI

Diana Buonomo La Rossa
via Riviera di Chiaja 257, 80121 Napoli Italia
081 9767394 cell 3472485867
email: diana.buonomo@virgilio.it
pec: diana.buonomo@archiworldpec.it
www. buonomolrdiana.blogspot.it
Sesso Femminile| Data di nascita 10/01/1963 Nazionalità Italiana

ESPERIENZA PROFESSIONALE
Dal settembre 1992 Titolare studio tecnico legale in Napoli  
Riviera di Chiaja 257 tel 081 9767394 


Titolare di P.iva ,regolarmente iscritta ad Inarcassa dal 1988 in regola con i contributi e dotata di Polizza professionale assicurativa
1° semestre del 2016 Membro della Commissione CTU ed esperti estimatori

4-11 ottobre 2016 Ha partecipato a " Sisma Italia Centrale Mobilitazione" per la redazione delle schede Aedes prestando servizio per il CNAPPC nel comune di Montereale (AQ) Squadra P821 con l'arch. Paola Marotta tesserino P. C. n. 2667

Dal 1989 ad oggi Tribunale di Napoli - sezioni distaccate di Ischia, Pozzuoli e Capri ha espletato diversi incarichi di CTU e ATP nel settore della stima di immobili e della ristrutturazione di interni, contenziosi per locazioni e divisioni giudiziarie nonchè nella valutazione dei danni e computi metrici dei lavori edili

Ottobre 2014 - luglio 2016 Progettista e coordinamento alla Direzione dei Lavori
Committente privato Nuova costruzione Villino in Marciana Marina ( LI) Isola d'Elba costruzione prefabbricata in legno. Direzione Lavori arch. Guelfo Tagliaferro, coordinatore della sicurezza ing. Simona della Schiava

Dicembre 2014- marzo 2015 Progettista e Direttore dei Lavori
Committente privato Lavori di manutenzione straordinaria di un appartamento in Corso Vittorio Emanuele 596 Napoli

Marzo 2013 -marzo 2015 Progettista e Direttore dei Lavori
Committente privato Lavori di manutenzione straordinaria di un appartamento in via Settembrini 26 "Palazzo Frammarino" vincolato ai sensi della L.1089/39 (D.L. 430/99 )






STUDIO TECNICO
Dal settembre 1992 Titolare studio tecnico legale in Napoli Riviera di Chiaja 257   tel 0819767394







Maggio 1990 - luglio 1992 Collaborazione presso lo studio tecnico prof. ing. Luigi Adriani in Napoli via Cintia Parco San paolo

Gennaio 1989 - Marzo 1990 Collaborazione presso lo studio tecnico prof. Leopoldo de Lieto in Napoli Corso Vittorio Emanuele



ISTRUZIONE E FORMAZIONE

Aprile 2013- maggio 2013 Progettista e Direttore dei Lavori Committente privato Lavori di ricostruzione di un muro di cinta in via E. Gianturco 76, Napoli 

Settembre 2011- gennaio 2012 Progettista e Direttore dei Lavori Committente privato Lavori di manutenzione per ripristino estetico funzionale delle facciate esterne di un terrazzo di copertura in via Petrarca 66 Napoli 

Dicembre 2006 - aprile 2008 
Progettista e Direttore dei Lavori Marzo 2005- ottobre 2005 Progettista e Direttore dei Lavori Committente privato Lavori di manutenzione straordinaria di un terrazzo di copertura in via Cimarosa 95, Napoli 

Luglio 1955- aprile 1996 Progettista e Direttore dei Lavori Committente privato Lavori di manutenzione straordinaria per l'unificazione di due appartamenti in via Petrarca 129 palazzo Edilvision, Napoli 

Aprile 1994 - ottobre 1996 Progettista e Direttore dei Lavori Committente condominio via Riviera di Chiaja 257 Lavori di manutenzione straordinaria della facciata su via Carlo Poerio di un fabbricato vincolato ai sensi della L.1089/39 (D.L. 430/99 ) in via Riviera di Chiaja 257, Napoli

 settembre 1992 -Progettista e Direttore dei Lavori Committente condominio via Riviera di chiaja 257 Lavori di sostituzione impianto ascensore Poerio di un fabbricato vincolato ai sensi della L.1089/39 (D.L. 430/99 ) in via Riviera di Chiaja 257,

Napoli 21 giugno 2016 Relatore all'incontro a tre voci promosso dall' INBAR sezione di Napoli avente ad oggetto: Edifici con materiali e tecnologie ecosostenibili tenutosi a Palazzo Gravina Facoltà di Architettura di Napoli 

Febbraio 2015 -Aprile 2015 "Bacoli Mirabilis 2014-2015 " esercitazione sicurezza strutturale vs Patrimonio edilizio _Rilievo del danno-controllo della vulnerabilità degli edifici pubblici e strategici. Presidio degli Architetti per la Protezione civile di Napoli e della Campania.
  
29 aprile 2014- 23 settembre 2014 "Epomeus 2014"
Esercitazione rilievo del danno e conservazione edifici strategici pubblici Comune di Ischia (NA)


Settembre 2012- novembre 2012 Corso gestione tecnica dell'emergenza sismica organizzato in collaborazione con il dipartimento della Protezione civile e la Regione Campania


Dal 2012 Socio Inbar (Istituto Nazionale di Bioarchitettura) ▪ esperta in costruzioni prefabbricate in legno Maggio 2007- giugno 2007 

Corso base Archicad 10 organizzato da ....  presso l'Ordine degli Architetti 1989

Iscrizione all'Albo dei CTU del Tribunale di Napoli al n.6589 1989 Abilitazione alla professione ed iscrizione all'Albo degli architetti di Napoli e provincia al n.4229 
gennaio 1988- gennaio 1989Attività di studio e di ricerca dei problemi relativi  al rischio sismico connesso alla pianificazione territoriale svolta presso il L.U.P.T. (Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione territoriale dell'Università Federico II di Napoli con il prof. arch. Giulio Zuccaro 18 dicembre 1987

 Laurea in   Architettura vecchio ordinamento con la votazione di 110/110 e lode con tesi in Scienza delle Costruzioni, relatore prof .ing. Paolo Belli, correlatore arch. Giulio Zuccaro "Metodi per un modello di rischio sismico "

Luglio 1981 Diploma di maturità classica con la votazione 58/60 presso il Liceo Umberto di Napoli Lingua madre italiano Altre lingue campania. Settembre 2012- novembre 2012

 Corso gestione tecnica dell'emergenza sismica organizzato in collaborazione con il dipartimento della Protezione civile e la Regione Campania

 Dal 2012 Socio Inbar (Istituto Nazionale di Bioarchitettura) ▪ 

Esperta in costruzioni prefabbricate in legno Maggio 2007- giugno 2007 Corso baseArchicad 10 organizzato da ....presso l'Ordine degli Architetti 1989 
Iscrizione all'Albo dei CTU del Tribunale di Napoli al n.6589 dal 1989

 Abilitazione alla professione ed iscrizione all'Albo degli architetti di Napoli e provincia al n.4229 gennaio 1988- 
gennaio 1989 Attività di studio e di ricerca dei problemi relativi al rischio sismico connesso alla pianificazione territoriale svolta presso il L.U.P.T. (Laboratorio di Urbanistica e Pianificazione territoriale dell'Università Federico II di Napoli con il prof. arch. Giulio Zuccaro 18 dicembre 1987 


Laurea in  Architettura vecchio ordinamento con la votazione di 110/110 e lode con tesi in Scienza delle Costruzioni, relatore prof .ing. Paolo Belli, correlatore arch. Giulio Zuccaro "Metodi per un modello di rischio sismico " Luglio 1981

Diploma di maturità classica con la votazione 58/60 presso il Liceo Umberto di Napoli  Lingua madre italiano  Altre lingue:  Ascolto Lettura Interazione Produzione orale Inglese.
 Ottima capacità di relazione interpersonale e di lavoro in gruppo con supervisori e collaboratori maturati nell'ambito lavorativo e universitario Competenze organizzative e  Ottima esperienza nella gestione e nel coordinamento di progetti e del gruppo di lavoro. 
Ottima padronanza degli strumenti di Microsoft Office (Word, Excell, Power Point)
Ottima padronanza degli strumenti del disegno assistito (AutoCad 2D eArchicad) 
Buona conoscenza di software di contabilità (Primus)  Ottimo utilizzo di internet e di motore di ricerca Patente di guida B Seminari Corsi Certificazioni 2001 
Seminario informativo di orientamento alle procedure tecniche Amministrative del comune di  Napoli.








EDIFICI CON MATERIALI E TECNOLOGIE ECOSOSTENIBILI

21 giugno 2016 h. 14.00 -18.00
Palazzo Gravina, Aula Gioffredo via Monteoliveto 3
Facoltà di Architettura, Università degli studi di Napoli Federico II

Finalità

Il legno, materiale da costruzione storicamente utilizzato con alta frequenza, ritorna oggi di interesse in virtù delle sue caratteristiche di sostenibilità: Risparmio energetico, alto isolamento termico, acustico e da campi magnetici, velocità di esecuzione e basso impatto di cantiere, insite caratteristiche antisismiche, possibilità di integrarsi con altri materiali quali paglia, pietra, sughero e terra cruda.
Nel corso del  Seminario saranno  illustrati tre diversi  casi di edifici ecocompatibili con struttura in legno:
·      Schema costruttivo "Platform  frame" con pareti prefabbricate a cappotto
·      Sistema assemblato in cantiere a piè d'opera
·      Costruzione (prototipo) con pareti in paglia ingabbiate in elementi di legno
Saluti
prof. arch. Mario Losasso, Direttore del Dipartimento di Architettura della Università di    Napoli   Federico II.

arch. Pio Crispino Presidente dell’Ordine degli Architetti di Napoli e Provincia  o suo delegato.

prof. arch. Claudio Grimellini, Presidente della sezione  INBAR di Napoli e Provincia
           
                   
PRIMA VOCE  dott. arch. Diana Buonomo La Rossa, INBARNapoli
            Casa prefabbricata in legno realizzata all'Isola  D’Elba

SECONDA VOCE  dott. arch.  Nicoletta Di Vincenzo.
       Azienda agro biologica a struttura in legno assemblata a piè               d'opera realizzata in Cilento    

             TERZA VOCE  dott. ing.  Marcello Lanza, INBAR Napoli                                
       Prototipo di residenza in legno e paglia inserito in un bosco in           Irpinia

                    Moderatore:         Prof. Arch. Claudio Grimellini

            Dibattito-conclusioni      

           Responsabile scientifico: Virginia Gangemi  
             Segreteria scientifica: Alberto Calabrese, Lucia Melchiorre
             Segreteria tecnica: Pina Giglio

Per ulteriori informazioni contattare: napoli@bioarchitettura.it; bioarchitetturanapoli@gmail.com;  cell.3358089651

N.B.  Si informa che è stata attivata la procedura  per l’attribuzione ai partecipanti al Seminario di CFP presso il Consiglio Nazionale  Architetti, Paesaggisti, Pianificatori e Conservatori.   
Sarà consentito ai partecipanti al Seminario di iscriversi come Soci Simpatizzanti INBAR per l’anno 2016.


PARTNERS: CRdC Tecnologie  Scarl,                    Fondazione Banco di Napoli-Istituto.



mercoledì 2 novembre 2016

NAPOLI E IL RISCHIO SISMICO

 SCRIVETE ALL'ARCHITETTO diana.buonomo@virgilio.it 

Il Vesuvio è l'unico vulcano continentale attivo in Europa. La più frequentata via di accesso al cratere è quella che parte in prossimità del casello di Ercolano dell'autostrada Napoli-Salerno.

La strada, asfaltata, è lunga tredici chilometri e raggiunge quota 1.017. A quota 608 (breve deviazione) l'Osservatorio Vesuviano, che da metà Ottocento segue giorno per giorno la vita del vulcano. Ercolano è facilmente raggiungibile da Napoli, in un quarto d'ora, anche con la ferrovia Circumvesuviana, la cui stazione è al corso Garibaldi.
Il Vesuvio fa parte, indissolubilmente, di ogni veduta di Napoli e del suo golfo. Ma la sua peculiarità è data dall’intreccio creatosi nel corso di millenni fra l’attività vulcanica e gli insediamenti umani, fra la natura e la storia. Di questa evoluzione testimoniano le leggende, i racconti di cronisti antichi e moderni, i versi dei poeti che hanno cantato tragedie e delizie della terra vesuviana, le innumerevoli raffigurazioni pittoriche che hanno ispirato e ispirano tantissimi artisti. L’attività del vulcano è, fra i tanti, l’aspetto più forte e unificante di questa storia. I vari cicli eruttivi, in tempi piuttosto brevi, hanno cambiato radicalmente e più volte la stessa geografia del luogo e hanno ingenerato analoghi cicli morte-vita nella natura e nella presenza umana. Oggi il Vesuvio, dopo l’aggressione edilizia e il turismo di massa, si avvia a una lenta ma sicura valorizzazione, grazie a nuovi strumenti di gestione e a una coscienza ambientale che lo ricollocheranno al centro dell’attenzione internazionale.

Rischio sismico e vulcanico .....
L’involucro più superficiale e rigido della Terra, la litosfera, di spessore medio variabile tra 65 km negli oceani e 130 km circa nelle aree continentali, è suddiviso in porzioni, le cosiddette placche, che “galleggiano” sulla sottostante astenosfera, dal comportamento visco-plastico, assimilabile a quello di un magma. Questo magma, in virtù di moti convettivi, induce lungo i bordi delle sovrastanti placche continui movimenti differenziali.

Questi moti tra le placche hanno determinato nel corso delle Ere geologiche la nascita e l'evoluzione degli oceani, la crescita delle catene montuose, la formazione dei continenti o la loro disgregazione.I moti relativi tra le placche generano enormi tensioni nelle rocce, che in risposta tendono a deformarsi.
In particolare, la parte più superficiale e fredda della litosfera (crosta superiore, spessa mediamente 15-20 km in Italia) è caratterizzata da un comportamento di tipo fragile, per cui tende a fratturarsi in blocchi che scorrono reciprocamente lungo piani di taglio (faglie), quando viene superato il limite elastico. Fratturazioni e scorrimenti non avvengono in modo continuo, ma a scatti, quando vengono raggiunti i limiti di resistenza della roccia.

In questi scatti parte dell’energia accumulata viene liberata sotto forma di vibrazioni (onde sismiche), che si propagano anche a grandi distanze, determinando in prossimità della superficie terrestre uno scuotimento noto come terremoto.
La sottostante porzione di crosta ha invece un comportamento essenzialmente duttile, e reagisce pertanto alle stesse tensioni in maniera plastica.Il magma dell’astenosfera riesce talvolta a risalire attraverso le fratture presenti nella litosfera giungendo fino alla superficie, dove alimenta l’attività vulcanica, più o meno esplosiva in funzione essenzialmente del chimismo del magma.
In vaste aree del territorio italiano la sismicità, in aree più ristrette il vulcanismo, costituiscono due importanti sorgenti di pericolosità naturale che, associate all’elevata vulnerabilità del territorio, dovuta alla massiccia presenza di insediamenti umani e delle relative infrastrutture, determinano un elevato livello di rischio.

Gli eventi sismici di magnitudo anche molto elevata di cui si ha riscontro in epoca storica o in tempi geologicamente recenti sono numerosissimi.
Sono questi, ovvero le faglie che li hanno generati, a destare la maggiore preoccupazione, dal momento che la probabilità che le stesse strutture tettoniche possano riattivarsi è elevata.
Le metodologie di indagine per mezzo delle quali è possibile risalire agli eventi recenti sono molteplici.
Le notizie storiche raccolte, come le testimonianze dei testi classici e le più recenti cronache, hanno permesso di catalogare un grande numero di terremoti di intensità tale da essere stati avvertiti e da aver determinato danni ai manufatti e perdite di vite umane, tali da essere stati annotati dagli autori del tempo.
Talvolta la meticolosa descrizione degli eventi, dei luoghi e dei danni da parte degli estensori ha permesso di risalire agli epicentri e determinare il grado di intensità.
Gli studi geologici, geomorfologici e paleosismologici delle lacerazioni del terreno indotte in superficie e nel sottosuolo da terremoti recenti permettono, attraverso l’analisi dei rigetti e dei terreni contrapposti, dei rapporti con superfici di erosione, corpi sedimentari ed altri elementi strutturali che dissecano o suturano le faglie stesse, di attribuire loro un’età relativa ed in qualche caso di associarle ad un evento sismico noto.
Le rilevazioni strumentali consentono infine di monitorare costantemente il territorio.
I cataloghi storici disponibili per la regione Italiana, compilati sintetizzando tutte le notizie relative ad eventi sismici dall’epoca Romana ad oggi, suggeriscono che effetti dannosi di terremoti possono avvenire in gran parte del nostro territorio.
Allo stato attuale delle conoscenze, le regioni a maggiore pericolosità si individuano nelle Alpi Orientali, lungo tutta la catena appenninica, la Calabria e la Sicilia orientale.
Terremoti recentissimi come quello dell’Irpinia del 1980, caratterizzato da un’elevata magnitudo, hanno evidenziato la non conformità di gran parte delle costruzioni italiane ai criteri antisismici solo recentemente introdotti nella nostra legislazione.
Proprio per tale motivo, sismi anche modesti per magnitudo possono comunque provocare danni considerevoli e perdita di vite umane, come purtroppo tragicamente confermato dal terremoto del Molise del 2002.
Strumento indispensabile per la corretta definizione del livello di pericolosità sismica è la sistematica investigazione e catalogazione degli “elementi” generanti i terremoti, ed in particolare delle faglie attive, che deve servire di base per la verifica degli edifici già costruiti e per la pianificazione territoriale.
Non meno importante è il rischio associato alle eruzioni vulcaniche, concentrato però in un'area sensibilmente più ristretta rispetto a quella sottoposta al rischio sismico.
Sono infatti considerati attivi, allo stato delle conoscenze, solamente l’area costiera della Campania, con i complessi vulcanici dei Campi Flegrei, Ischia e Somma-Vesuvio, l’Etna e le isole Eolie.
Associati al rischio vulcanico sono numerosi fenomeni tra cui: colate di lava e piroclastiche; ricaduta di proietti vulcanici di varie dimensioni; emissione di gas; colate di fango; terremoti e maremoti (vedi ad esempio quello avvenuto nel corso dell’eruzione dello Stromboli del 2002, probabilmente collegato ad una frana sottomarina da un fianco del vulcano).
Il rischio vulcanico è elevato, nelle suddette aree, principalmente per la concentrazione e l’estensione dell’urbanizzazione a ridosso degli apparati vulcanici attivi.
Particolarmente allarmante è il caso del Vesuvio, apparentemente quiescente dal 1944, e dei Campi Flegrei in cui, in caso di necessità, è evidente la difficoltà di utilizzare efficacemente la “macchina” dei soccorsi e procedere all’evacuazione delle centinaia di migliaia di persone individuate come sottoposte a rischio elevato.

Le eruzioni dell’Etna e dell’isola vulcanica di Stromboli del 2002, fortunatamente senza gravi conseguenze, sono il più recente esempio di come l’evento vulcanico, per quanto più facilmente prevedibile e modellabile rispetto al terremoto, rimanga comunque una sorgente significativa di rischio e conservi margini significativi di incertezza rispetto all’evoluzione dei fenomeni.In conseguenza di ciò, insieme a studi sempre più approfonditi, assume carattere prioritario nel medio e lungo termine un energico intervento di pianificazione territoriale per ripristinare un corretto assetto urbanistico.

UNA CASA ALL'ELBA SI COMINCIA ....

             L'INDIRIZZO DI QUESTO BLOG E':                       http://buonomolrdiana.blogspot.it/ 

   Il Progetto e la sua Realizzazione:

PERCHE’ IL LEGNO?    Il legno è un materiale naturale al 100%, riciclabile al 100%, che non inquina l’ambiente né durante la messa in opera né durante il processo di fabbricazione. 
Essendo inoltre un materiale vivo, che respira, avvengono degli scambi di aria in modo naturale. 
Chi è entrato in stanze in cui c’è presenza di legno, sia a livello strutturale sia nelle finiture, ha sicuramente verificato una naturale tendenza a provare sensazione di benessere e di tranquillità.
 I materiali utilizzati per la costruzione delle case prefabbricate con struttura di legno sono infine rigenerabili.

PERCHE’ UNA STRUTTURA PREFABBRICATA?
 Il sistema di costruzione delle case con struttura di legno prefabbricate presuppone varie fasi che alla fine portano ad un eccezionale risparmio di denaro rispetto ad una casa classica. 
Il risparmio è dovuto quindi soprattutto alla velocità di costruzione. Inoltre gli elementi strutturali della casa (muri, solai, divisori) vengono infatti realizzati in fabbrica, cioè in condizioni asciutte, perfettamente controllate, al riparo delle intemperie.
 Successivamente gli elementi vengono imballati e trasportati in cantiere per il loro successivo montaggio.    
Tutto questo è  garanzia di qualità.  

IL PROGETTO 


 INQUADRAMENTO DEL PROGETTO

 Siamo in Toscana all'Isola d'Elba nel comune di Marciana Marina (provincia di Livorno) comune che è anche tra i più piccoli di Italia per superficie. La regione Toscana in generale e le Amministrazioni locali 
dell' Isola d'Elba con i 
suoi 8 comuni : Capoliveri,
Porto Azzurro,  Rio nell'Elba, Marciana, Marciana Marina,   Portoferraio, Rio Marina,   Campo nell'Elba  e Portoferraio, risultano particolarmente attente ai temi della sostenibilità ambientale essendo consapevoli che oggi per l’isola d’Elba  in generale e per Marciana Marina,  in particolare, l’unica vera  risorsa economica è il turismo. Pertanto l'obiettivo dell'intervento è quello di non depauperare i valori naturalistici ed estetico -  percettivi del territorio e del paesaggio che sono la risorsa su cui si basa il turismo locale. Il paesaggio di Marciana Marina, in genere  è un paesaggio di eccellenza, la cui qualità origina soprattutto da fattori naturali ( i versanti nord del monte Capanne e delle alture che lo affiancano   caratterizzati dalla macchia mediterranea e la costa, per lo più rocciosa come quella del promontorio dell’Enfola), ma è organicamente connessa con l’insediamento costiero storico, (il porto di Marciana Marina e l’antico centro abitato) che ne costituisce il completamento e dall’ area di espansione dell’abitato circostante, che, se pur recente,  si è sviluppata in armonia con il contesto. 


L’intero territorio del comune di Marciana Marina situato nell’isola d’Elba è stato riconosciuto di particolare bellezza naturale e panoramica e di conseguenza vincolato con vincolo 9049278con
D.M. del 4 febbraio 1952 codice 75-1952.



STRUMENTO URBANISTICO ADOTTATO  (R.U.A.) PROGETTO UNITARIO   
Il comune di Marciana Marina  ha operato un coraggioso rinnovamento delle procedure  di progettazione a livello di piano particolareggiato;    anziché intervenire su di un' area completamente libera, farla articolare in lotti (Comparti) e poi far fare ad un unico progettista una progetto preliminare; si è scelto di intervenire su di un' area già in parte disegnata, tenendo conto di come l’area si era strutturata e facendo sì che il progetto unitario fosse  costituito dal coordinamento  delle singole volontà piuttosto che dalla assegnazione ai singoli di un’unica volontà fisicamente preordinata.  




La proposta dunque è consapevole e rispettosa sia delle indicazioni fondamentali che delle scelte metodologiche.  Il disegno definito dall’ Amministrazione ha comportato, sul piano della risposta progettuale dell’ambito di S. Giovanni un duplice lavoro: - inizialmente si è redatto un meta progetto, ovvero un progetto delle regole che sovrintendono alla progettazione vera e propria, portata avanti singolarmente dai tecnici dei diversi soggetti attuatori dell’intervento; le regole sono state derivate da un lavoro di conoscenza approfondito della situazione reale con la definizione specifica ed originale degli aspetti paesaggistici sono stati pertanto predisposti l'atlante del paesaggi e l' atlante delle tipologie; - si sono sviluppate poi le singole proposte; - ogni proposta è stata valutata in confronto con le regole e con gli altri progetti e, solo a questo punto, è partito il lavoro di coordinamento finale delle proposte nel progetto unitario. 



Le previsioni del Regolamento Urbanistico per la nuova edificazione sono state rispettate alla lettera, sia in relazione al numero di nuove unità immobiliari previste, (5 unità abitative unifamiliari), sia per quanto riguarda le volumetrie (mc. 1.875/ 5 = mc. 375 per ciascuna nuova unità immobiliare). Il tutto è stato operato da un unico progettista "Coordinatore tecnico per la progettazione” che ha redatto un Piano Preliminare presentato e sottoscritto a cura del “Rappresentante della Committenza” (Proponente), unitamente ai soggetti interessati, nel rispetto ed in conformità della disciplina attuativa del Comune.  Compiti del "Coordinatore tecnico per la progettazione” sono stati: - presentazione di tutti gli elaborati tecnici, urbanistici ed ambientali, richiesti dalle presenti norme e dalle Linee guida per la progettazione
 (Vademecum);
 Presentazione delle verifiche paesaggistico-ambientali, compresa la relazione paesaggistica -
Verifica o Valutazione di incidenza ambientale, elaborata con l’ausilio di tecnici abilitati che ne assicurava il pieno recepimento nel progetto unitario di ambito;
Progettazione delle opere di urbanizzazione e degli standard (verde e parcheggi) sulla base delle risultanze delle verifiche ambientali e territoriali .Definizione delle le modalità di realizzazione degli interventi e delle opere di urbanizzazione e dei servizi;


Elaborazione del testo definitivo della Convenzione urbanistica secondo lo schema accluso alle presenti norme; Individuazione delle aree suscettibili di accogliere nuovi interventi edificatori e Certificazione del rispetto del requisito della superficie fondiaria minima
(lotto minimo),posseduto alla data di adozione del RU;  Coordinamento dei singoli contributi progettuali e le analisi di settore al fine di procedere alla complessiva progettazione unitaria dell’ambito.







L'Isola d'Elba è un'isola situata tra il mar Ligure a nord, il canale di Piombino a est, il mar Tirreno a sud e il canale di Corsica a ovest, circa 10 chilometri dalla costa. È la più grande delle isole dell'Arcipelago Toscano, e la terza più grande d'Italia (223 km²). L'Elba, assieme alle altre isole dell'arcipelago: PianosaCapraiaGorgonaMontecristoGiglio e Giannutri) fa parte del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano.
L'isola era detta ai greci Aithàle(ΑιθάληAithàleia (Αιθάλεια)e Aithalìa(Αιθαλία), tutti nomi derivanti dal termine greco aithàle («fuliggine») in riferimento alle attività di lavorazione del ferro estratto nelle miniere elbane. Per i Latini era invece Ilva[5], toponimo di probabile origine preromana dai Liguri Ilvates, che durante il Medioevo si trasformò in Ilba ed Helba.








QUI NAPOLI  
L'Architetto LA ROSSA VI PORGE IL SUO SALUTO  E VI INVITA A VISITARE LE SUE PAGINE N RETE  RISTRUTTURAZIONI DI APPARTAMENTI ANTICHI E MODERNI, RIPRISTINO PARTI CONDOMINIALI,  RECUPERO & CONSOLIDAMENTO FACCIATE  ABITABILITA' TERRAZZI, PERIZIE TECNICHE. 



DOVETE ACQUISTARE UN APPARTAMENTO?

            Fatevi consi
gliare da un architetto giovane ma esperto che saprà certamente indicarvi gli immobili più convenienti, che più si accordano ai vostri desideri e che meglio si prestano ad una accurata e soddisfacente ristrutturazione. 
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        Scegliere la casa giusta, nel posto giusto, diventa una priorità e richiede tanta pazienza e tanta avvedutezza, per non lasciarsi tentare da edifici inadatti. 


E' necessario affidarsi  ad un esperto .. non solo per ristrutturare un vecchio malandato appartamento, ma anche per capire se esso è veramente adatto a noi e alla nostra futura permanenza, ...se si presta ai nostri scopi e se l'edificio di cui fa parte sarà piacevole da abitare e adatto a noi e alle abitudini della nostra famiglia. 



       UN ESPERTO CHE ci aiuti a capire se la trattativa è destinata ad andare a buon fine,se i soldi che andremo a spendere per ristrutturare e trasformare gli ambienti, saranno ben spesi e alla fine renderanno quel luogo sconosciuto .... una vera casa comoda e confortevole, nella quale sicuramente trascorrere giorni sereni.... una casa a cui affezionarci tranquillamente.